Pace e Cultura fondamento del ciclo di conferenze sulla LUCERA BAROCCA
«La conoscenza e la valorizzazione del patrimonio artistico porta alla collaborazione tra le nazioni e alla pacifica convivenza tra i popoli». Con questo spirito il Club UNESCO “Federico II” di Lucera presieduto dal dott.Franco Stanca, nel 60° anniversario dei Club UNESCO mondiali per una cultura di pace, in collaborazione con la Diocesi di Lucera Troia (Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, Museo Diocesano di Lucera, Distretto culturale Daunia Vetus e Associazione Terzo Millennio), la Soprintendenza Archivistica per la Puglia e il Centro Ricerche storia religiosa in Puglia, ha proposto alla cittadinanza un ciclo di quattro incontri di formazione dal titolo: “Itinerari artistici in Capitanata: Lucera Barocca”. Brillante coordinatore scientifico dell’iniziativa è stato il dott. Massimiliano Monaco, Vicepresidente del Club UNESCO di Lucera e socio del Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia. Gli incontri si sono svolti ogni venerdì di giugno presso l’Auditorium del Seminario Vescovile di Lucera, secondo il seguente programma: il 6 giugno 2008 su edilizia e arte religiosa a Lucera nel ‘700, con introduzione della prof.ssa Dora Donofrio Del Vecchio (Vicepresidente del Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia) e relazione della dott.ssa Maria Carolina Nardella (Soprintendente Archivistico per la Puglia); il 13 giugno sulla Cattedrale e il 20 giugno sulla chiesa del Carmine, entrambi con introduzione del dott. Massimiliano Monaco e relazione dello storico dell’Arte prof. Christian de Letteriis. Ha chiuso il ciclo di incontri, il 27 giugno la relazione della prof.ssa Mimma Pasculli Ferrara, docente di Storia dell’Arte all’Università di Bari, Presidente del Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia e responsabile per la Puglia del progetto ministeriale “Atlante del Barocco in Italia”, con l’illustrazione delle emergenze artistiche barocche della chiesa di San Domenico, mentre le conclusioni del ciclo di incontri sono state sapientemente tracciate dalla prof.ssa Dora Donofrio Del Vecchio.
Oggi viviamo nella società della conoscenza e dobbiamo essere tutti persone più competenti. E per essere tali dobbiamo conoscere e conoscere bene. Solo così saremo veramente “cittadini” e non solo “abitanti” dei nostri paesi. Va da sé che più cognizioni abbiamo sui luoghi in cui viviamo, più competenze acquisiamo, più ci avvicineremo agli standard di civiltà che contraddistinguono le più belle città del mondo. Sono competenze che non si acquisiscono dall’oggi al domani, ma richiedono, come il ciclo di incontri ha cercato di proporre, una formazione e un aggiornamento continui. Non a caso nel 1972 l’UNESCO, con un’apposita convenzione, ha istituito la lista dei siti mondiali patrimonio dell’umanità, a cui va aggiunta la lista dei siti del patrimonio naturale e quella del patrimonio immateriale, che ad oggi sono in totale 887 in tutto il mondo, e crescono di anno in anno, via via che le nuove nomine vengono accettate dal Comitato e nuovi paesi firmano la convenzione. Un’attenzione del tutto particolare riveste il patrimonio storico e artistico italiano che vede, accanto ai 41 siti patrimonio dell’umanità, anche una lista di monumenti “messaggeri di una cultura di pace”, cioè di beni che, in considerazione della forza del messaggio che essi offrono alle comunità territoriali di riferimento, e per la ricchezza dei valori di cui sono testimonianza, la Federazione italiana dei Club e Centri UNESCO ritiene che possano contribuire a costruire una cultura di pace. È il caso della Chiesa di San Francesco-Santuario di San Francesco Antonio Fasani di Lucera, la cui candidatura è stata presentata nel dicembre 2007 dal Club di Lucera quale risultato di un recente sondaggio cittadino.
Se il patrimonio culturale italiano è immenso e non sempre noto, quello della nostra terra lo è ancora di più. Anche per questo l’iniziativa ha voluto presentare una Lucera per molti aspetti “inedita”, quasi nascosta o dimenticata, ma che, proprio per questo, attrae e stupisce, proponendo temi storici ed artistici ancora poco studiati e conosciuti e, tra questi, due contributi scientifici editi nel 2007: il saggio Edilizia e arte religiosa a Lucera nel ‘700 di Massimiliano Monaco, pubblicato negli Atti del Ventennale del Centro di Ricerche di Storia religiosa in Puglia ed il volume Marmorari napoletani in Capitanata di Christian de Letteriis, inserito in una prestigiosa collana delle Edizioni del Rosone.
Gli incontri di studio, animati dalle ricostruzioni grafiche dell’arch. Antonio Cordella e del giovane Luca Malvizzi, hanno messo in evidenza che il periodo barocco, un momento artistico di grande rilevo, da noi genericamente liquidato con troppa fretta e disinvoltura, ci ricorda che in Puglia questo stile raggiunse punte di eccellenza non solo nel Salento, ma anche nella Daunia Felix di quegli anni. Uno stile ricco ed elegante, il cui intento era quello di stupire per educare, purtroppo fu tra ‘800 e ‘900 oltremodo penalizzato: sminuito, offeso, eliminato forse oltre il dovuto, a volte cancellato con furia iconoclasta dalle nostre chiese per obbedienza all’antistorico concetto di dover privilegiare il ripristino di un periodo iniziale a danno di quelli successivi (e di cui invece devono permanere le posteriori stratificazioni, secondo la moderna concezione critica).
Nella “Lucera Barocca”, particolarmente in ambito religioso, soprattutto nelle chiese e nei conventi, l’analisi del folto apparato degli arredi liturgici (tele, altari gentilizi, pulpiti, cori e soffitti lignei, organi, mobili, cantorie, arredi, suppellettili in argento, tessuti, ricami ed altro), molti dei quali legati a personaggi indimenticabili come il P. Maestro Francesco Antonio Fasani, fà di Lucera la città della Capitanata che detiene il privilegio di ospitare quasi tutte le testimonianze delle correnti artistiche barocche di matrice napoletana. Prova evidente di questa qualità artistica ed architettonica si ha scorrendo i nomi degli architetti e degli ingegneri (Astarita, di Tullio), dei pittori e degli scultori (Solimena, Colombo, Conca, De Mura, Cennatiempo), dei marmorari (Raguzzino, Gentile, Salemme, Lamberti, Cimafonte) e di tutti gli altri artisti che in Lucera operarono nel ‘700 (orafi, argentieri, decoratori, stuccatori).
Nella speranza di rendere tutti più consapevoli del patrimonio d’arte che ci circonda e alla ricerca delle bellezze cittadine anche meno note e celebrate, l’iniziativa ha voluto “attrarre per educare” soprattutto al bello e all’arte e, in ultima istanza, alla pacifica convivenza tra stili, correnti artistiche e di pensiero diversi, sulla scia di un’altra meritoria finalità dei Club UNESCO: quella di formare guide turistiche specializzate. Ciascuno di noi ha il diritto-dovere di diventarlo, per rispetto a quel sacro senso di appartenenza che sentiamo la responsabilità di alimentare e di diffondere.
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