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(27-1998) PARCO NAZIONALE DEL CILENTO

Il Cilento, oltre a costituire un insieme di paesaggi naturali e siti culturali d’eccezionale qualità, con i suoi Santuari e gli stabilimenti manifatturieri, che punteggiano le catene montuose circostanti, denota la sua evoluzione umana dall’epoca preistorica sino al Medioevo, come testimoniano i vari siti archeologici e gli insediamenti disseminati in prossimità della costa e nell’interno.
Terra di frontiera tra le colonie della Magna Grecia ed i popoli indigeni etruschi e lucani, il Cilento conserva le vestigia delle due più importanti città dell’antichità, quali Paestum e Velia. Il museo archeologico di Paestum accoglie 33 delle 36 metope che decoravano il tempio di Hera, note anche come “metope del thesaurus”, il più importante gruppo scultoreo della Magna Grecia.
Il parco Nazionale del Cilento, con i siti archeologici di Paestum e Velia, si estende per circa 200.000 ettari. Lungo la costa affacciata al Mar Tirreno, l’ambiente naturale ha caratteristiche tipicamente mediterranee, con splendide leccete, pinete e tratti ben conservati di macchia mediterranea. La zona collinare offre splendidi scorci là dove la tradizionale coltura dell’olivo si è armonicamente fusa con il paesaggio.
Fra gli animali rari sono ancora presenti il lupo, la lontra, il gatto selvatico, il falco pellegrino, il gheppio, lo sparviero ed il picchio nero.
Sembra che l’area sia stata abitata per la prima volta più di 250.000 anni fa, nel Paleolitico inferiore, quando l’Homo erectus viveva nelle grotte lungo la costa.
Giustificazione dell’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale: “Criterio C (III), durante la preistoria ed il Medioevo, la regione del Cilento è stata il principale passaggio per le comunicazioni culturali, politiche e commerciali in un modo particolare, cioè attraverso le catene montuose, che corrono da est ad ovest, creando così un panorama culturale di notevole significato e qualità. Criterio C (IV), in due momenti chiave dello sviluppo della società umana del Mediterraneo centrale, e ciò è chiaramente illustrato da quel che resta oggi del paesaggio culturale.

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