Messaggio del Direttore generale dell’UNESCO
La Giornata mondiale della libertà di stampa è l’occasione per ricordare al mondo l’importanza di quel diritto fondamentale della persona umana che è la libertà di espressione, come è scritto nell’art.19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. La violenza nei confronti dei professionisti dei media costituisce oggi una delle più grosse minacce per la libertà di espressione; ho deciso, perciò, di dedicare la Giornata mondiale 2007 per la libertà di espressione al tema della sicurezza dei giornalisti. Nel corso degli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad una drammatica scalata della violenza nei confronti dei giornalisti, dei professionisti dei media e del personale associato. In molti paesi del mondo i professionisti dei media sono aggrediti, imprigionati e anche assassinati. Secondo le organizzazioni professionali, il 2006 è stato l’anno in cui sono stati assassinati più giornalisti, più di 150 professionisti dei media sono stati uccisi. Centinaia di altri sono stati arrestati, minacciati o attaccati per il loro lavoro: non è mai stato tanto pericoloso come oggi essere giornalisti.
Sappiamo che le zone di conflitto e di post conflitto sono particolarmente pericolose per i giornalisti.
L’Iraq dove 69 professionisti dei media sono stati uccisi l’anno passato ne è la più drammatica dimostrazione. Più di 170 professionisti dei media, per la maggior parte giornalisti locali, sono stati assassinati dall’inizio del conflitto nel 2003. E’ la prima volta che tanti giornalisti sono assassinati.
Chi rischia la vita per comunicare informazioni indipendenti e affidabili merita la nostra ammirazione, il nostro rispetto e il nostro sostegno; siamo consci tutti del contributo dei media nel processo di responsabilizzazione, di ricostruzione e di riconciliazione. E, in effetti, la violenza nei confronti dei giornalisti è una testimonianza eloquente, purtroppo tragica, dell’importanza dei media per le democrazie moderne.
La questione della sicurezza dei giornalisti ci riguarda tutti: ogni aggressione nei confronti di un giornalista è un attacco contro le nostre libertà, le più fondamentali. Un minimo di sicurezza è indispensabile per poter godere della libertà della stampa e della libertà di espressione.
In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa dobbiamo impegnarci a intensificare i nostri sforzi per garantire la sicurezza dei giornalisti. Invito in particolare tutti i governi e i poteri pubblici a mettere fine alla cultura dell’impunità generalizzata, che è alla base degli atti di violenza contro i giornalisti. E’ compito delle autorità vegliare affinché i crimini contro i professionisti dei media siano oggetto di inchieste e siano perseguiti penalmente. Questa giornata è anche l’occasione per verificare i progetti realizzati in materia di protezione della libertà di stampa.
L’UNESCO si rallegra della recente risoluzione delle NAZIONI UNITE che condanna gli attacchi contro i giornalisti in periodo di conflitto. Risoluzione che rappresenta una vittoria nella campagna contro l’impunità
e per quelli che si impegnano a proteggere l’indipendenza e i diritti dei lavoratori dei media.
Dobbiamo approfittare di questo slancio per instaurare una cultura della sicurezza nel settore dei media.
La celebrazione della Giornata mondiale della libertà di stampa ci offre un’ occasione per riflettere sui mezzi di diffusione che rispettano il ruolo essenziale che rivestono i media nella promozione di una pace duratura, della democrazia e dello sviluppo.
Rendiamo omaggio ai professionisti dei media che hanno perduto la vita e salutiamo quelli che ci portano l’informazione a prezzo di rischi e di pericoli. Siamo innanzitutto coscienti che esiste uno stretto legame fra la garanzia di sicurezza dei giornalisti e l’esercizio delle nostre libertà personali. Per poter agire come cittadini del mondo informati, è necessario che i media siano nelle condizioni di lavorare liberamente e in tutta sicurezza.