Il Francoprovenzale: un patrimonio linguistico da salvaguardare
La lingua rappresenta il più prezioso e il più potente strumento di conservazione
del patrimonio materiale e immateriale di ogni cultura. Tutte le lingue del
mondo vanno, perciò, gelosamente protette.
Da qui, l’istituzione della Giornata Internazionale della Lingua Madre da
parte dell’UNESCO con l’auspicio di una politica linguistica mondiale basata
sul multilinguismo e garantita dall’accesso universale alle tecnologie informatiche,
da celebrarsi il 21 febbraio di ogni anno, per ricordare la sollevazione
avvenuta il 21 febbraio 1952 in quello che allora si chiamava “Pakistan orientale”
(attuale Bangladesh) in difesa del Bangla, lingua madre di quel paese.
Anche l’Italia ha tante lingue, tante anime da proteggere. Oltre tre milioni
sono gli abitanti della penisola che parlano un idioma diverso dall’italiano:
Albanese, Catalano, Croato, Francese, Franco-provenzale, Greco, Friulano,
Ladino, Sardo, Sloveno, Tedesco. Minoranze linguistiche tutelate, non solo
dalla Costituzione, ma anche dalla Legge, tra le quali figurano in Capitanata
le isole alloglotte di Faeto e Celle di San Vito (in cui si parla Francoprovenzale)
e di Casalvecchio di Puglia e Chieuti (in cui si parla Albanese).
Da quest’anno anche il Club UNESCO ‘Federico II’ di Lucera, nello spirito
del Grande Imperatore, paladino della tolleranza multirazziale, intende celebrare
la Giornata Internazionale della Lingua madre e pertanto ha organizzato nei
giorni 18 – 21 Febbraio 2005, in collaborazione con il Comune di Faeto e
con il patrocinio della Città di Lucera, una Mostra – Incontro sul tema ‘Il
Francoprovenzale: un patrimonio linguistico da salvaguardare’ presso la ‘Sala Spagnoletti-Zeuli’ in Piazza Nocelli, 6.