LUCERA BAROCCA 2016 – VI edizione (18-26 novembre 2016) “Costruire il futuro attraverso la valorizzazione del passato”
il Club per l’UNESCO di Lucera, presieduto dall’arch. Carmine Altobelli, e il Circolo Unione di Lucera, presieduto dall’on. Vincenzo Bizzarri, con la collaborazione dell’Associazione “Terzo Millennio” di Lucera, sono lieti di invitare la S.V. al sesto ciclo di incontri “Lucera Barocca. Itinerari artistici in Capitanata”, in programma al Circolo Unione di Lucera il 18 e il 19 novembre p.v. alle ore 19 e nella chiesa di San Domenico, sempre a Lucera, il 26 novembre p.v. alle ore 17.30.
Il tradizionale appuntamento con la conoscenza e la comprensione del linguaggio artistico barocco si apre quest’anno nel segno della considerazione: “Valorizzare il passato serve a costruire il futuro”, un monito che attraverso la rivisitazione di un gusto artistico che ebbe come suo primo obiettivo il superamento delle barriere geografiche, razziali e culturali, si propone ancora una volta di realizzare processi di informazione e di sensibilizzazione culturale.
Questi gli appuntamenti in programma:
Prima serata
Venerdì 18 novembre 2016, nel Salone di rappresentanza del Circolo Unione, alle ore 19, l’architetto Cinzia Nardelli aprirà i lavori con una relazione sui segni distintivi dell’epoca in esame: “La geometria delle curve nell’architettura barocca”. Nella relazione la storica dell’arte si soffermerà, in particolar modo, sull’architettura del ‘600, caratterizzata da forme sinuose che si dilatano e si restringono attraverso linee armoniche e flessuose, modellate su quelle della natura, che giungono quasi a plasmare uno spazio animato, illustrandone le emozioni sensoriali in un’ideale fusione tra microcosmo e macrocosmo.
Specializzata in Restauro dei Monumenti presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, Cinzia Nardelli è autrice di numerosi interventi di recupero nella città e nella provincia di Foggia. Relatrice in numerosi convegni e docente nell’ambito di Progetti comunitari e di Formazione professionale, è autrice di diversi articoli su riviste specializzate nel settore del restauro monumentale, dal 1988 è docente di Storia dell’Arte nella Scuola Superiore di secondo grado.
Seconda serata
Sabato 19 novembre 2016, sempre al Circolo Unione (ore 19), il prof. Vincenzo Rizzo, decano dei ricercatori presso l’Archivio storico del Banco di Napoli, allievo ed amico, per 25 anni, di Roberto Pane, del quale divenne presto collaboratore sulla rivista crociana «Napoli Nobilissima», parlerà di Francesco De Mura (Napoli, 1696-1782), artista molto attivo nelle arti figurative, tanto da essere definito nel 1752 dall’autorevole Abate Placido Troyli: «il primo dipintore oggidì in Napoli» e dal noto architetto Luigi Vanvitelli nel 1772: «il migliore di tutti li dipintori, che presentemente sono in Napoli, nel quale concorrono le parti che avere deve un valent’uomo, per distinguersi sopra gli altri». “Francesco De Mura e i demuriani a Lucera. Fortuna di una inconfondibile poetica pittorica di importanza europea” il titolo della relazione.
Specialista delle Arti napoletane tra Sei e Settecento, Vincenzo Rizzo è autore di oltre 260 pubblicazioni scientifiche con le quali ha reso noti circa 20.000 documenti d’archivio, nonché di 100 voci sul «Dizionario Biografico degli Italiani» della Treccani e, tra queste, della voce dedicata a Francesco De Mura (vol. 38, anno 1990).
Terza serata
A chiusura della sesta edizione della Rassegna barocca lucerina, sabato 26 novembre 2016, alle ore 17.30, è in programma un concerto per organo eseguito dal prof. Eugenio Picozza dal settecentesco organo a canne collocato sulla cantoria della chiesa lucerina di San Domenico.
Professore ordinario di Diritto amministrativo presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali del Dipartimento di Giurisprudenza all’Università Tor Vergata di Roma, il maestro romano Eugenio Picozza, diplomato in pianoforte al Conservatorio di Perugia, tiene regolarmente concerti per scopi di beneficenza in duo con il violino o in formazioni da camera. Ha inciso un disco di musica barocca con il Maestro Bonaccini e scritto saggi di musicologia sui problemi della interpretazione, dell’estetica, dell’uso del metronomo e sulle scoperte della neuromusica.
Il concerto del 26 novembre, con arie di Girolamo Frescobaldi (1583/1643), Domenico Zipoli (1688/1728), Domenico Scarlatti (1685/1757), Arcangelo Corelli (1653/1713) e Johann Sebastian Bach (1685/1750), sarà eseguito in onore del prof. Franco Gaetano Scoca.
Finalità di questi cicli di incontri, ad ingresso libero, è principalmente quella di “educare” attraverso l’Arte, di intensificare il dialogo tra culture e di incrementare il rispetto delle diversità tra i popoli, elementi chiave all’interno della Carta delle Nazioni Unite e della Costituzione dell’UNESCO del 16 novembre 1945. A tal fine, il fenomeno “barocco” è emblematico di come, nell’ottica di una convivenza pacifica, tutti i linguaggi artistici ed architettonici devono godere di pari dignità culturale, poiché un’autentica cultura di pace si fonda sul rispetto non solo degli esseri umani, ma anche di culture, linguaggi e tradizioni artistiche diverse tra loro.
All’interno di queste conoscenze, Lucera, universalmente nota come città del gotico, ovvero per il suo illustre passato romano, si sta imponendo nel panorama meridionale come una delle roccaforti della cultura barocca. Recenti scoperte archivistiche e nuove acquisizioni su base attributiva concorrono a rendere meno sfumato il quadro delle conoscenze relative alla straordinaria fioritura artistica ed architettonica ivi registratasi in età barocca; informazioni che oggi risultano più nitide grazie al contributo di autorevoli studiosi, spesso esterni all’ambito regionale, consapevoli della eccezionalità di questo patrimonio e della sua consistenza in termini qualitativi e quantitativi. Una ricchezza in gran parte ancora inedita, la cui scoperta avviene giorno dopo giorno e la cui consistenza è avvalorata tanto da documenti d’archivio quanto da attribuzioni che rendono possibile l’assegnazione di un’opera o di un manufatto alla bottega di un determinato artista.
Lo stesso dicasi, a proposito di questo importante periodo artistico, per l’intera area della Capitanata, i cui esiti storici e artistici, finora messi in ombra o fatti passare sotto silenzio dalla grande fortuna del Romanico pugliese o del Barocco leccese, pongono in una nuova luce la civiltà barocca della Puglia centro-settentrionale dei secoli XVII e XVIII e aprono il nostro territorio a considerazioni artistiche di ampia risonanza, tese a contribuire al risveglio e alla rivalutazione di una forte identità culturale.