Le Dolomiti incluse dall’UNESCO fra i Beni patrimonio dell’umanità
Le Dolomiti sono diventate patrimonio dell’umanità. A deliberarlo è stata la commissione dei 21 membri dell’Unesco durante la XXXIII sessione del World Heritage Committee tenutasi a Siviglia
Alla proclamazione hanno assistito anche il ministro dell’Ambiente italiano Stefania Prestigiacomo, il nostro ambasciatore presso l’organizzazione, Giuseppe Moscato e alcuni esponenti delle realtà territoriali che hanno sostenuto la candidatura, con le cinque province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine e la regione del Friuli Venezia-Giulia.
La candidatura delle Dolomiti era arrivata in Spagna forte del parere positivo espresso nelle scorse settimane dall’Iucn (l’Unione mondiale per la conservazione della natura), l’organismo internazionale incaricato di esaminare in prima istanza e candidature dei beni naturali Unesco.
Sinora in Italia il riconoscimento come bene naturale era stato assegnato solo alle Isole Eolie.
L’Unesco si è dunque arricchito dei nove gruppi dolomitici per un’estensione complessiva di 142 mila ettari, cui si aggiungono altri 85 mila ettari di ‘aree cuscinetto’, per un totale di 231 mila ettari, suddivisi tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone e Udine.
Oltre alle Dolomiti, il Comitato Unesco ha proclamato altri sette siti
patrimonio dell’umanità. Due figurano nell’elenco dei beni naturali della
World Heritage List: con le Montagne Pallide dell’Italia infatti entra la
zona umida costiera Waddenzee, tra Olanda e le regioni tedesche della Bassa
Sassonia e Schleswig-Holstein.
Ed ecco invece gli altri sei siti che entrano nella lista Unesco, tra cui
anche, per la prima volta, beni di Kirghizistan, Burkina Faso e Capoverde.
Si tratta del monte sacro Sulamain (Kirghizistan) che domina la Valle di
Fergana e la città di Osh, crocevia nell’Asia centrale delle strade di seta;
il centro storico della città di Ribeira Grande (Capoverde); le millenarie
rovine di Loropeni (Burkina Faso); il Monte Wutai (Cina), montagna sacra
buddista, con 53 monasteri costruiti tra il primo e il 20/o secolo; le Tombe
Reali Tombe della dinastia Joseon in Corea; infine lo storico sistema
idraulico Shushtar, in Iran, che si può far risalire a Dario il Grande. Il
Comitato Unesco ha poi votato l’allargamento del parco marino Tubbataha Reef
(33.200 ettari), nelle Filippine mentre ha sancito definitivamente
l’esclusione della città di Dresda.
E’ la seconda cancellazione decretata
dopo quella 2007 di un bene nell’Oman. Nella lista nera invece sono stati
inseriti il parco naturale Los Kiatos in Colombia e la barriera corallina
nel Belize. Tolta ogni riserva, invece, per la città di Baku,
nell’Arzebajian.